METODOLOGIA E MITI SUL CONDIZIONAMENTO OSSEO NELLA MUAY THAI E KICKBOXING

COME CI SI CONDIZIONA IN MODO SANO E DURATURO?!

Il CONDIZIONAMENTO: é un processo e una metodologia di allenamento che ha lo scopo di incrementare la resistenza: pscio-attitudinale ossea e muscolare agli impatti.


Per chi si avvicina alla Muay Thai e Kickboxing  sorge spontaneo essere curiosi e capire come attuare questo tipo di allenamento, capire il lavoro e la preparazione che c’è per ottenere un giusto condizionamento duraturo ed efficace

Tra le domande  che vengono poste dai nostri allievi le più cicliche sono:

  • Come posso avere le tibie dure come le vostre?
  • Come posso condizionarle?
  • Potrò fare tibia contro tibia senza farmi male?
  • Mi è venuto un bozzo/ematoma come posso toglierlo?
  • Devo calciare i pali come nei film o certi filmati di Youtube?
  • Mi fa male bloccare i calci con le braccia esiste una soluzione?

Le Risposte le troverete proseguendo con l’articolo

1 – PERCHE’ SI CONDIZIONANO LE TIBIA E LE BRACCIA

Nella Muay Thai e nella Kick Boxing i calci vengono portati nella fase di impatto con la tibia, o meglio con la parte finale essa verso il collo del piede.

Questo per permettere l’espressione massima del calcio circolare senza danneggiare le ossa di caviglia e piede – molto più  piccole rispetto all’osso tibiale

MIDDLE KICK : IL SEGRETO PER ESEGUIRLO PERFETTAMENTE

In particolare ricordiamo, l’ osso tibiale è uno dei più lunghi del nostro corpo, è capace di adattarsi in modo progressivo e migliorare la resistenza ai colpi che nel nostro caso prevede dei “blocchi” i quali vengono insegnati per contrastare gli attacchi dell’avversario nelle fasi di competizione, usandole di fatto come un vero e proprio scudo.

In questo caso la parte interessata è la zona alta della tibia, meglio ancora quella sotto la rotula, dove la sezione dell’osso è maggiore.

In fase di difesa inoltre un ruolo importante è ricoperto anche dalla braccia – avambracci e gomiti.
Nella Thai alcuni Nak Muay prediligono tirare calci sulle braccia per indebolire la guardia dell’avversario, mentre nella Kick Boxing è spesso usata come difesa sui calci medi e alti per rientrare subito in contrattacco.Per questo bisogna dare rilevanza nel nostro condizionamento anche a quest’ultimi.

allenamento kick boxing verona calcio medio al sacco

2 –COME INIZIARE A CONDIZIONARE

E’ importante che il lavoro sia fatto in modo graduale: atleti , principianti e bambini che siano.
Sarà necessaria costanza e pazienza per ottenere il miglior risultato e al contempo evitare di dover rinunciare ad allenarsi su quella parte del corpo in caso avessimo forzato troppo in modo non corretto.

Il nostro corpo è una macchina perfetta!
Quindi partiamo proprio da qui: dal fatto che è in grado di adattarsi e modificarsi a seconda degli stimoli che riceve e di cui è sottoposto sostenendo anche i colpi più forti, anche su questo aspetto lavoriamo in Accademia fin dalle prime lezioni.

 

 

3 – ADATTAMENTO PROGRESSIVO

All’inizio l’allievo esegue sotto il controllo dei nostri insegnanti una serie di ripetute al sacco non pesante senza l’uso dei paratibia naturalmente in modo da adattare la pelle alle sollecitazioni continue del tessuto liscio del sacco.
Verranno portati i colpi in modo graduale, non caricando eccessivamente, ma concentrandosi sull’impostazione del corpo che anche in questo caso, ci permette di perfezionare al meglio l’esecuzione che vogliamo ottenere con la gamba.

È fondamentale proprio dall’inizio di questa fase non fermarsi quando la tibia inizia a far male ma continuare perché il nostro cervello che riceve il segnale di livello del dolore: rielabora e si adatta.

4 – ASCOLTARE I SEGNALI DEL CORPO

La parte importante è proprio la gestione della soglia del dolore, si dovrà affrontare questo momento continuando ad esercitarsi con una buona intensità in modo da creare il callo osseo.

E’ naturale che si formino degli ematomi durante la pratica oppure dei bozzi perchè si colpisce per sbaglio un gomito.
Consiglio di curare con massaggi post-allenamento servendosi di un asciugamano o panno bagnato con acqua molto calda esercitando su quella parte della gamba delle pressioni dal basso verso l’alto per più volte durante il giorno.
Nel caso di bozzi sarà necessario  premerli prima possibile  per  evitare che si induriscano diventando zone molto sensibili che creano parecchi fastidi in allenamento.

Questa tecnica atta a creare un callo osseo ci permette così di poterci allenare nuovamente anche dopo un match.
Ai principianti e ai bambini consiglio sempre di usare una cavigliera elastica, indossandola a livello tibiale così da prevenire lesioni della pelle che possono manifestarsi nelle fasi di esercitazioni ripetute.

Con il susseguirsi degli allenamenti aumenta anche il carico dei colpi da “portare”, si può progredire con il peso dei sacchi usando appunto quelli pesanti.

È utile e fondamentale colpire anche superfici più dure (esempio: copertoni) prima con l’ausilio dei paratibia che hanno la funzione di distribuire la pressione esercitata dal corpo su tutta l’area tibiale (stessa funzione che svolge il paradenti, il quale distribuisce la forza dei colpi su tutta l’arcata dentale) e poi senza.

E infine passare agli esercizi a coppia, sempre con le dovute protezioni dove ci si allenerà a calciare  e bloccare vicendevolmente.
Allenamento valido sopratutto per l’irrobustimento delle braccia dove si andranno a stimolare con forza graduale

5 - COSA NON FARE

Ci teniamo a dire che purtroppo dilagano in rete video in cui preparatori improvvisati consigliano tecniche pittoresche e per nulla raccomandabili, che prevedono ad esempio di utilizzare mattarelli, bastoni da passare e strofinare sulle tibie creando dolori inutili.

Peggio ancora calciare sui pali della luce, pilastri e alberi di banano che si trovano in località asiatiche, tra l’altro tra i più morbidi e flessibili, ma che non servono per lo scopo che ci siamo effettivamente prefissati.

Un tempo i Nak Thailandesi usavano gli alberi ricoperti di stracci per calciare  solo per il fatto che alcune scuole non potevano permettersi di acquistare sacchi o colpitori.

Oggi non ci sono scuse, i mattarelli devono essere usati per quello che sono stati creati e quindi in cucina, e lasciamo in pace i poveri alberi di banano che ci possono servire per sostenere l’ambiente.

6 - IN CONCLUSIONE

Una metodologia progressiva e meno lesiva possibile è la via migliore per creare delle tibie e delle braccia forti e resistenti.
Lesionare creando delle fratture all’osso, da non confondere con le microfratture, porteranno all’effetto contrario: ossa più sensibili e meno resistenti e quindi facilmente lesionabili ( come si vede in alcuni filmati in rete)

Inoltre e qui vi svelo la parte più importante: il 90% del condizionamento è mentale.
Saper imparare a gestire il dolore è fondamentale per progredire.
I professionisti che si vedono combattere senza remore provano anch’essi dolore negli impatti, non sono automi, ma sanno gestire molto bene la loro soglia del dolore che con il tempo e la pratica si è alzata di molto.

Oggi non ci sono scuse, i mattarelli devono essere usati per quello che sono stati creati e quindi in cucina, e lasciamo in pace i poveri alberi di banano che ci possono servire per sostenere l’ambiente.

7 - BONUS

Metodo indiretto per irrobustire le ossa tibiali è correre e saltare, si avete letto bene.
L’osso tibiale come detto in precedenza è un osso lungo per esercitarlo deve essere sollecitato non solo perpendicolarmente alla zona di impatto ma deve svilupparsi anche in sezione.
Saltando la corda e correndo si andrà a sollecitare  le ossa anche sagittalmente irrobustendole ancora di più

Andrea Tran – Insegnante Muay Thai 

Come nei più grandi Camp YFA vuole far crescere i propri atleti dando la possibilità di allenarsi ogni giorno in queste due ottime discipline attraverso un’unica e vantaggiosa quota associativa mensile

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