La prima domanda di chi si affaccia alle nostre discipline è:

MA COSA SI FA A LEZIONE??!

1 – QUANTO DURA E QUANTE LEZIONI CI SONO A SETTIMANA

Nella nostra Scuola le lezioni durano 90 minuti con la possibilità di allenarsi 5 giorni alla settimana:
– 2 lezioni di Kick Boxe
– 2 lezioni di Muay Thai
– 1 Lezione congiunta

Oppure a seconda della preferenza si può seguire singolarmente la disciplina preferita

2 – IL RISCALDAMENTO

Il riscaldamento è una fase molto importante nelle fasi dell’allenamento.
Non solo come dice la parola scalda le articolazioni e i muscoli ma è la prima fase dell’allenamento cardiovascolare che andrà poi a costruire le basi per un fisico tonico sano ed energetico.
Molti però ne sottovalutano l’importanza passando già alla fase centrale della lezione.
Come ci si scalda?
Ci sono vari metodologie che vengono ruotate intorno al corso della stagione e in base alle esigenze complessive della squadra.

  • Esercizi propedeutici sul posto:
    una serie di movimenti atti a simulare il gesto tecnico abbinato ad un ritmo incalzante.
  • Salto della corda: credo che la conosciate tutti senza spiegazione.
  • Esercizi di shadow boxing (vuoto):
    è la simulazione di combattimento con un avversario immaginario (no non ci siamo fumati niente ? ).
  • Tecniche al sacco.

I riscaldamenti inoltre non sono sempre gli stessi.
Si cerca di variare sopratutto nei tempi e nelle intensità in queste quattro categorie.

3 – L’ ALLENAMENTO

3.1) LE FASI
3.2) METODOLOGIA

La Kickboxing e la Thai Boxe sono discipline semplici e immediate senza tanti fronzoli, ciononostante per apprenderne i segreti e i punti di forza allenandosi in modo approfondito si scoprirà quante cose ci sono da imparare e quanto i dettagli possano essere decisivi per raggiungere grandi risultati.

La fase centrale della lezione (e anche il riscaldamento stesso) dipendono molto dal periodo e dalla necessità della squadra.

Ad inizio della stagione quando le gare sono lontane ci si concentrerà di più alla costruzione delle basi e recuperare dal periodo di inattività del periodo estivo (anche se in realtà solo per alcuni o per i nuovi allievi – da noi ci si allena 12 mesi l’anno!).In fase di preparazione per le gare ci saranno picchi nella preparazione e periodo di scarico per chi ha combattuto. Le persone che vengono a praticare in modo amatoriale:
(per stare bene fisicamente – stare con un gruppo di amici – oppure semplicemente liberarsi dallo stress)Sarà spronata dagli insegnanti a mantenere lo stesso ritmo degli agonisti. Spronata ma non obbligata: non obbligheremo mai nessuno a fare cose controvoglia, porteremo al limite spostando man mano questa soglia un po’ più in là. Ricordiamo che non esiste l’obbligo di gareggiare.
L’unico obbligo che vogliamo dai nostri Allievi e venire a divertirsi e uscendo da YFA con il sorriso !

Fase 1 TECNICA

E’ la fase in cui si imparano nuove tecniche e si amplia il bagaglio motorio:
– La Kickboxing K1 racchiude tecniche di pugIlato, tecniche di calcio e ginocchia e fase corpo a corpo limitata
– Nel Pugilato Thailandese oltre che alle tecniche sopracitate ci sono tecniche di gomito (ti sok) e tecniche di lotta corpo a corpo specifiche.

Si ripassano quelle precedenti, si imparano nuove strategie di combattimento comprensivi di :attacchi, difese, finte, le distanze del combattimento e il tempismo nel combattimento  

Nella fase tecnica si apprendono gli automatismi
che portano a migliore i tempi di reazione
un ottimo articolo lo trovate qui
AUTOMATISMI E MEMORIA MUSCOLARE: DIVENTARE EFFICACI NEL COMBATTIMENTO

Fase 3 allenamento specifico per GARA

Si vanno a sviluppare le qualità fisiche, sempre volgarmente:
il fiato, la velocità e la resistenza

Detto in termini specifici nella:
– Forza esplosiva
– Resistenza lattacida
– Capacità anaerobica analattacida

Si andranno ad assemblare le due fasi precedenti e customizzandole sulla classe e sull’ atleta specifico che andrà a gareggiare creando programmi e allenamenti specifici sia a lezione che al di fuori della palestra.
Diventare un’agonista significa prendersi un impegno molto forte che comporta sacrifici ma anche grande soddisfazione e risultati.

Importante: le tre fasi qui sopra non sono indipendenti tra di loro, sono intercambiabili, mescolabili e concatenabili a seconda dell’esigenza e le necessità creando in tal modo  un allenamento sempre vario e mai monotono.

Il programma tecnico sarà di volta in volta sviluppato da Roberto Andrea e Denis all’ unisono adattandosi sempre alle esigenze della classe.

Non adottiamo programmi specifici perchè sapremmo già che con tutte le variabili annesse durante la stagione agonistica sarebbe difficile attuarlo.

I SACCHI

Come nei più grandi Camp YFA vuole far crescere i propri atleti dando la possibilità di allenarsi ogni giorno in queste due ottime discipline attraverso un’unica e vantaggiosa quota associativa mensile

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3.2 METODOLOGIA

Le fasi sono: lo scopo dell’allenamento, ora descriveremo il modo in cui lo si attua con i compagni di allenamento e attraverso gli strumenti per allenarsi.

I COLPITORI

Sono degli strumenti indossati dal maestro o il compagno di allenamento, delle sorta di cuscini imbottiti, dove si può colpire con tutta la forza in piena sicurezza senza farsi male a vicenda.

I colpitori più famosi sono chiamati Pao (dalla storpiatura dei thailandesi del termine Pads) sono lo strumento principe per allenarsi.
Correlati ad essi ci sono :
Scudi: dedicati all’allenamento dei LOW KICK
Focus: colpitori della grandezza di una mano per allenare il pugilato
Cintura: da  abbinare insieme agli altri colpitori per allenare tutti i colpi al tronco
Paracoscia come gli scudi usati per allenare i low kick
ma in modo dinamico

 

I SACCHI

Altro strumento importante, sopratutto nell’ allenamento individuale è il sacco: usato con sapienza può coprire da solo sia le fasi tecniche che quelle di potenza

Nelle discipline di striking della nostra accademia viene usato il sacco lungo adatto oltre che ai lavori di pugilato anche per per sferrare potenti calci tra i quali i Low Kick, i calci in linea bassa, cosa non possibile con un sacco tradizionali.

TECNICA A COPPIE

Detto anche sparring condizionato.

Lo scopo delle discipline di striking è quello di portare a segno i colpi su un avversario ovvero un compagno di squadra, diventa dunque fondamentale provare in sicurezza le tecniche spiegate dai maestri, che sia Kickboxe che sia Muay Thai.
Anzi si può dire che nelle fasi iniziali avere un compagno di allenamento allo stesso livello con cui provare sia utilissimo nella crescita.
Progredendo con la pratica si arriverà ad eseguire tecniche e combinazioni prestabilite che aiutino lo sviluppo delle Fasi 1 e 2 precedentemente illustrate.

In sostanza è un utilissimo metodo per  imparare e allenare la velocità, forza e precisione nella combinazioni dei colpi. 

Non ultimo consente inoltre di padroneggiare la percezione reale di un avversario:
– cosa vuol dire colpire in determinate zone
– la precisione con cui le si porta a segno
– infine punto cardine: a quale distanza eseguire i movimenti e creando gli  automatismi

SPARRING: COMBATTIMENTO LIBERO

In YFA riserviamo un ruolo molto importante al combattimento libero.

Il Venerdi è dedicato all’ allenamento congiunto tra i ragazzi di K1 e i ragazzi di Muay Thai dove si può combattere e testare le proprie capacità in sicurezza e sportività.

QUI TROVI UN ARTICOLO INTERESSANTE SULLO SPARRING

Precisiamo che il combattimento in allenamento NON è fatto al 100% della forza.Non ne avrebbe senso: è regola  preservarsi dai danni fisici, un’atleta dovrà evitare di avere handicap fisici in vista di una competizione, altresì chi ha un lavoro non può permettersi di saltare a causa di qualche infortunio – non è questo il nostro obiettivo. Ci sono varie metodologie per allenarsi nel combattimento:

– allenarsi colpendo leggero e veloce
– allenarsi in modo situazionale (impostando delle apposite limitazioni per sviluppare una determinata caratteristica)
– allenarsi tendendo un alto ritmo e con una forza consistente (al 70/80%) Tutte le fasi dell allenamento sono importanti, ma lo sparring è essenziale, non si può dire di essere un praticante se non si sa muoversi con un avversario non collaborativo.

E’ questo confronto diretto e immediato che permette alla kickboxing e alla muay thai di essere annoverate tra le discipline più efficaci: si va direttamente al sodo in poco tempo! 

CIRCUIT TRAINING 

Allenamento molto interessante è quello della circuitazione.
Prendendo spunto dagli esercizi di ginnastica funzionale mixati a movimentazioni specifiche propedeutiche agli sport da combattimento si unisce lo sviluppo della fase tecnica e della fase di potenziamento.

Stabilite delle stazioni a seconda dello scopo della lezione verranno assegnati degli esercizi agli allievi.
Al suono della campana si cambia esercizio.

4 – POTENZIAMENTO e DEFATICAMENTO

Arrivati fin qui si è sopravvissuti alla sera 😀

Scherzi a parte.
Altro momento utile per il benessere fisico è il defaticamento e lo stretching  per rilassare il corpo e portarlo gradualmente in fase di riposo.
Oppure se la serata è stata incentrata sulla tecnica e un basso dispendio energetico si può terminare con esercizi di potenziamento come piegamenti, addominali. planche, burpees etc

© copyright A.S.D. Yamaksi Fight Academy e Andrea Tran

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